E’ arrivata l’estate e la nostra Biblioteca si arricchisce di nuovi e interessanti testi. Scopri quali di queste letture potrebbe accompagnarti nel periodo estivo.
Sandro Spinsanti
LA CURA CON PAROLE ONESTE. ASCOLTO E TRASPARENZA NELLA CONVERSAZIONE CLINICA – Il Pensiero scientifico ed. 2019
Ogni farmaco può essere sia un rimedio che un veleno. La stessa qualifica si può attribuire alle parole che accompagnano da sempre il processo della cura. Oneste o menzognere, dirette o vestite di silenzio, rispettose o brutali: fanno parte essenziale della cura. Sandro Spinsanti, partendo dal presupposto che quelle parole delineano un modo diverso di praticare la medicina, esamina le “conversazioni” che si svolgono nei diversi scenari della cura.
Alberto Maggi
L’ULTIMA BEATITUDINE. LA MORTE COME PIENEZZA DI VITA – Garzanti ed. 2019
Alberto Maggi affronta, con il suo stile sempre gioioso, il difficile argomento della morte, uno dei grandi tabù della nostra società. Offre parole ricche di serenità e speranza, lontanissime da quell’inesauribile repertorio di frasi fatte che non solo non consolano, ma gettano nel più profondo sconforto quanti sono nel lutto e nel pianto, anche quando vengono da uomini di fede. Grazie a queste pagine è possibile comprendere e accogliere l’aspetto naturale della morte, per renderla davvero una sorella come poeticamente suggeriva San Francesco, una compagna di viaggio nell’esistenza dell’individuo.
Eugenio Borgna
SPERANZA E DISPERAZIONE – Giulio Einaudi ed. 2020
La speranza ci consente di vedere la realtà con occhi non annebbiati e non oscurati dalle esteriorità e dalle consuetudini, dalle convenzioni e dalle ripetizioni, e ci consente di aprirci al futuro, liberandoci dalla ostinata prigionia del passato e del presente. Eugenio Borgna traccia un lucido percorso, attraverso le tappe della letteratura, da una parte, e del suo lavoro di psichiatra dall’altra, sul concetto di speranza. Essa è fragile ma è l’unica via per liberare l’essere umano dalla solitudine e dagli abissi dell’anima.
Antonio Loperfido
TI RICORDERO’ SEMPRE. LUTTO E IMMORTALITA’ ARTIFICIALE – EDB ed. 2020
Il progresso tecnologico, la cultura digitale, la difficoltà di distinguere ciò che è reale da ciò che è virtuale, stanno cambiando anche la relazione tra l’individuo e la propria morte. Si modificano le pratiche legate al cordoglio, nuovi rituali si accostano a quelli tradizionali e, attraverso social network, startup e siti web, anche il decesso è entrato in rete, sui tablet, sugli smartphone, sui computer. In qualunque momento, amici e familiari possono inserire sui social messaggi vocali, filmati, foto, aforismi, testi. Anche i profili Facebook continuano a essere visitati da parenti e conoscenti del defunto in quello che si sta trasformando nel più grande cimitero virtuale del mondo.
Maria Giovanna Luini
LA VIA DELLA CURA. 23 PASSI PER SUPERARE LE PROVE DELLA VITA E RITROVARE L’EQUILIBRIO – Mondadori ed. 2020
Spesso, dopo la diagnosi di una malattia grave o dopo un lutto, ci sentiamo svuotati, smarriti, incapaci di ridare un senso alla vita. La cultura occidentale ci ha portato a credere che l’unica cura possibile sia quella operata dal medico attraverso la diagnosi prima e i medicinali poi, ignorando che l’essere umano è energia e che il corpo fisico è l’espressione di un sistema complesso che comprende le emozioni, l’interiorità e
l’espressione di sé. In quest’ottica la malattia, così come il lutto, devono trovare un senso all’interno del nostro equilibrio dinamico per permetterci di cooperare meglio con le terapie e riconquistare la salute.
Luciano Manicardi
FRAGILITA’ – Qiqajon di Bose ed. 2020
La fragilità diviene creatrice di legami, agisce come ponte che istituisce rapporti tra diversi. Per quanto indesiderabile, la fragilità può divenire capace di mobilitare una società e di creare rapporti di solidarietà. Il problema non è la fragilità in sé, ma ciò che se ne fa.
Su questa pubblicazione, condividiamo una bella intervista sul quotidiano Avvenire, clicca qui.
Massimo Angelelli (a cura di)
FERITI DAL DOLORE TOCCATI DALLA GRAZIA. LA PASTORALE DELLA SALUTE CHE GENERA IL BENE – Editoriale Romani 2020
Il malato lascia che il suo corpo venga toccato dagli operatori, ma quante volte vorrebbe impedire, trattenere il loro movimento e dire : ”Non mi toccare, non mi toccare in modo brusco, non mi toccare come se il mio corpo fosse qualcosa di estraneo al tuo agire . . .” Così è maturato il tema “Feriti dal dolore, toccati dalla grazia”. Diventiamo operatori di salute- tanto in ambito sanitario-professionale quanto in quello pastorale- quando la ferita dell’altro ci interpella; se vogliamo prenderci cura di tutta la persona malata è necessaria quella grazia particolare che proviene dal sentirsi veramente provocati dalle situazioni che incontriamo.
Ricordiamo che i testi possono essere richiesti presso la biblioteca più vicina a casa tua tramite il prestito interbibliotecario… Buone letture!